Thursday, April 15, 2010

Pensieri di uno scrittore italiano (5b)

dott Antonio Castaldo, Sociologo e giornalista, Brusciano, Italia

"Così come fu dichiarato dalla FAO il 2008 è stato l’anno della patata. Ma per i contadini in Campania non è stata una festa." (3)

A giugno di raccoglie. Un moggio di terra produce da un minimo di 100 ad un massimo di 150 quintali di patate. Per i nostri calcoli stimiamo la media 125 quintali. Se quest’anno sono stati offerti 5 centesimi per un chilogrammo di patate vuol dire che ogni quintale di patate ha reso 5 euro al coltivatore.

Dati i costi fin qui calcolati in oltre 600,00 euro, considerati i ricavi di 625,00 euro prospettati per i 125 quintali di patate, si capisce perché il prodotto non può nemmeno essere raccolto. Infatti occorrerebbero almeno 5 lavoranti a 40 euro ognuno ed una macchina a 60,00 euro per la raccolta delle patate dal moggio di terra fin qui curato. Allora, prima di buttare via altri 260,00 euro è preferibile far frullare il tutto, terra e patate, imprecando e sperando nell’annata successiva. Tempo e danaro andato via anche quest’anno. Nell’anno della patata a friggere sono stati i contadini nei debiti e nella frustrazione.

Zi Sastiano che ne ha viste tante nella sua lunga vita non dispera e attende che la roulette gli dia una possibilità vincente. “I prezzi del seme quest’anno ancora non si conoscono. A breve lo sapremo. Aspettiamo. Intanto voglio ringraziare i miei figli maschi, Gaetano, Luigi e Francesco, ognuno con diverse altre professioni, che non mi fanno mancare di tanto in tanto il loro aiuto. Ma la terra dopo di noi chi la coltiverà più? ”.

Interessanti risultati si leggono in uno studio del 2004, termine iniziale di un triennio sperimentale, fatto su un terreno di Marigliano dal CRA Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura in un progetto di “Miglioramento della qualità della produzione pataticola campana”, Responsabile Italo Giordano dell’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali, ISCI di Battipaglia.

Per le tecniche agronomiche consigliate in questo studio, le indicazioni date sull’impiego di alcuni fattori produttivi:

1. Epoca di piantamento. Si consiglia di anticipare la semina della patat “novella” per ottenere poi un prodotto sufficientemente maturo quando il mercato non è ancora saturo per cui la domanda del prodotto è disposta verso un prezzo migliore. I rischi climatici sono attenuabili con una rincalzatura-assolcatura precoce.

2. Concimazione azotata. Per i terreni con buone quantità di azoto sono sufficienti dosi di questo concime non superiori a 100 Kg/ha. Eccessi di questo fertilizzante procurano l’allungamento del ciclo di maturazione e peggioramento di alcune caratteristiche qualitative e merceologiche del prodotto. Inoltre le quantità in eccesso non utilizzato dalle piante scende verso le falde acquifere sottostanti inquinandole stabilmente.

3. Concimazione fosfo-potassica. Il terreno di questa nostra tanto bistrattata campagna è caratterizzato da un elevato contenuto di fosforo e potassio (100 ppm di P2O5 assimilabile e addirittura 983 ppm di K2O scambiabile) è ottimale per questo tipo di colture ed il loro impiego potrebbe benissimo essere evitato riducendo i costi di produzione e l’inquinamento ambientale, atteso che la produzione comunque non viene ad essere incrementata, né in quantità e né in qualità con l’apporto di questi due macroelementi.

4. Concimazione calcica. Anche qui gli effetti sono stati deludenti perché l’apporto di calcio sotto forma di concime fogliare non ha migliorato la buccia dei tuberi.

5. Irrigazione. Gli apporti irrigui devono essere limitati, attese le sufficienti precipitazioni primaverili. Troppa acqua rischia di allungare il ciclo colturale peggiorando alcune caratteristiche qualitative dei tuberi.

Mese di Dicembre 2008
Antonio Castaldo
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