dott Antonio Castaldo, Sociologo e giornalista, Brusciano, Italia
"Così come fu dichiarato dalla FAO il 2008 è stato l’anno della patata. Ma per i contadini in Campania non è stata una festa." (1)
Alla biennale “Conference of the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO)” del novembre 2005 la Rappresentanza Permanente del Perù propose di dichiarare l’anno 2008 l’anno della patata.
E giustamente l’iniziativa era pienamente legittima dal punto di vista storico e culturale. La patata, infatti, ha origine sulle Ande, in Sudamerica, e risale a circa 8000 anni fa la sua coltivazione a scopo domestico come ordinaria alimentazione di qui popoli. Da noi la “Solanum tuberosum” giunge nel XVI secolo sulle caravelle di ritorno nei traffici aperti verso l’Europa in seguito agli sviluppi commerciali dell’impresa esplorativa americana di Cristoforo Colombo inaugurata nell’anno 1492.
Questo tubero è importantissimo nell’alimentazione umana per l’apporto di vitamine e minerali. Per fare un esempio dei livelli nutritivi, consideriamo una patata di medie dimensioni che corrisponde ad un peso di circa 150 grammi. Se consumata con la buccia essa procura 27 mg di vitamina C (45% della dose giornaliera raccomandata), 620 mg di potassio (18% della dose giornaliera raccomandata), 0,2 mg di vitamina B5 (10% della dose giornaliera raccomandata). Inoltre vi sono tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco. Ed infine il contenuto della patata presenta diversi composti fitochimica come i carotenoidi ed i polifenoli.
“La patata rappresenta la quarta coltivazione mondiale dopo riso, grano e mais, con una produzione annuale di oltre 300 milioni di tonnellate”, come affermato da NeBambi Lutaladio, esperto FAO e coordinatore dell’anno internazionale della patata.
Nel mondo sono più di 300 i Paesi, dall’America alla Cina, dall’India al Nord Europa, dall’Ucraina a casa nostra, in Campania. Sì, perché la nostra zona è una delle più produttive e di alta qualità di patate.
Nel 2007 la produzione mondiale di patate è stata di 320 milioni di tonnellate ed il suo consumo va aumentando rapidamente nei Paesi in via di sviluppo. Essendo solo una piccola parte della produzione piazzata sul mercato internazionale, il prezzo della patata oscilla di meno e resiste meglio alle speculazioni.
Secondo i dati della Coldiretti in Italia la patata è la seconda produzione orticola dopo il pomodoro da industria, con un raccolto di 1,8 milioni di tonnellate realizzato in quasi 70mila ettari coltivati da circa 29mila imprese. La Campania e l’Emilia Romagna sono in testa alla classifica produttiva con il 14% ognuna. Seguono la Sicilia con 12%, la Calabria con il 9%, l’Abruzzo con il 9% ed il Veneto con l’8% della produzione nazionale tricolore. Noi italiani consumiamo in media 40 chilogrammi a testa, mentre nei Paesi dell’Europa Nord-occidentale il consumo è il doppio e quasi il triplo nei Paesi dell’Europa dell’Est.
Alla prossima: (2)
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Thursday, April 15, 2010
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