Thursday, April 15, 2010

Pensieri di uno scrittore italiano (5a)

dott Antonio Castaldo, Sociologo e giornalista, Brusciano, Italia

(Continua da pagina: 1)

"Così come fu dichiarato dalla FAO il 2008 è stato l’anno della patata. Ma per i contadini in Campania non è stata una festa." (2)

La CIA, Confederazione Italiana Agricoltura, precisa che l’Italia produce circa l’1% della quantità mondiale con i suoi 2 milioni di tonnellate, 1,6 milioni di patate comuni e 0,4 milioni di “novelle” per un valore economico di 600 milioni di euro. Ma il mercato nazionale è in forte sofferenza. Crescono i costi di produzione; si contraggono i consumi; non si riesce a collocare il prodotto, né in Italia né all’estero; ; le aziende vanno in crisi; trionfo del prodotto straniero, soprattutto francese, il 50% dell’import ed egiziano il 21% dell’import totale.

La CIA chiede “un mercato più trasparente, attraverso una corretta informazione sull’origine del prodotto e misure finalizzate alla promozione della produzione nazionale”.

Quest’anno è stata davvero una tragedia per i contadini della Campania, soprattutto per quelli dell’Agro acerrano-mariglianese-nolano. Si offrivano 5 euro per un quintale di patate: insufficienti anche per il solo recupero dei costi di produzione. Forse ad incidere negativamente è stata anche l’etichetta deleteria dell’appartenenza territoriale al “triangolo della morte” marchiato dalla diossina.

Comunque per renderci conto del reale andamento dell’annata pataticola 2008 nella nostra zona abbiamo incontrato un piccolo produttore. Sebastiano Cerciello, 81 anni di Brusciano, 5 figli tre maschi e due femmine. Proprietario di circa 10 moggia di terra di cui tre dati in affitto e 7 coltivati direttamente. L’agricoltore Zì Sastiano ha dichiarato con tanta amarezza che “le 5 moggia destinate alla coltivazione delle patate, tre in Contrada Spena a Marigliano e due presso la Masseria De Ruggiero a Brusciano, le ho fatte tutte frullare con il trattore, terra e prodotto insieme, perché il ricavato non sarebbe bastato nemmeno a pagare la manodopera”.

Ma quanto costa ad esempio lavorare un moggio di terra per un ciclo di produzione della patata. Ce lo dice sempre Zì Sastiano o’ Cantiniere che sin da bambino affronta la vita di campagna. Incominciamo dal prendere coscienza dell’estensione di un moggio che corrisponde a circa 4.000 metri quadrati di superficie.

A fine febbraio inizio marzo si semina. Per seminare un moggio di terra ci vogliono 9quintali di patate al costo di 0,70 al kg per un totale di 63,00 euro. Per la rullatura e la zappatura ci voglio 120,00 euro. Per l’irrigazione due giornate a 40,00 euro ognuna per un totale di 80,00. Per gli i fitofarmaci occorrono 10 kg di prodotto vermicida per un totale di 40,00 euro; il verderame da irrorare tre volte, ogni volta 7 kg di prodotto, altri circa 150,00 euro. Per il solfato da somministrare due volte, per un totale di 8 quintali a 25 euro al quintale, totale 200,00 euro.

Alla prossima:
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