Tuesday, April 13, 2010

Pensieri di uno scrittore italiano Articolo #4

dott Antonio Castaldo, Sociologo e giornalista, Brusciano, Italia
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"Scheda Storico-Culturale: Brusciano, Italy"
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I Siti Architettonici, Archeologici e Monumentali.
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l Comune di Brusciano, che è compreso tra le pendici del Monte Somma e la zona dei Regi Lagni, vanta una particolare origine geologica: ceneri, lapilli e banchi tufacei risultanti dall'attività vulcanica del Vesuvio hanno costituito il substrato su cui si è formato il suolo locale. Lo strato superficiale si presenta con una profondità variabile nell'ordine di alcuni metri, con una particolare composizione di elementi sabbio-argillosi e vulcanici frammisti a ceneri, lapilli e pomici.

Il sito architettonico di maggiore interesse è la Chiesa di S. Maria delle Grazie, nonchè l'adiacente Confraternita della Pietà. Ubicata in via San Francesco, la chiesa risale all'anno 1308. In "Rationem decimarum Italiae", sec. XIII, si registra il contributo della Chiesa "S. Marie de Bussiano", attraverso il versamento delle decime, al sostegno delle campagne contro gli infedeli. Petrus Gogus era il nome dell'abate titolare.

el 1615, si censivano con visita pastorale, due confraternite denominate: Corpo di Cristo e S. Maria della Pietà. La sede della seconda, adiacente alla chiesa S. Maria delle Grazie, ancora esistente, è in fase di recupero grazie all'impiego di fondi del Comune di Brusciano e presto sarà riconsegnata alla comunità locale per esclusivi usi civili. La precedente ristrutturazione avvenne nel 1880, per 6.000 lire di spesa, sostenuta dal Comune e dai fedeli.

La chiesa S. Maria delle Grazie ospita dal 1808 il protettore della comunità: S. Antonio da Padova. Nel 1920 un incendio si sviluppò per causa forse dolosa e ingenti danni ne derivarono alla chiesa che, però, in seguito al generoso intervento dei fedeli, venne in pochi anni recuperata.

i particolare interesse è anche il Vico Tre Santi a Cortaucci, una delle numero se traverse di via San Francesco, in cui avvenne il Miracolo di Sant'Antonio che gli meritò la riconoscenza di tutta la comunità con l'istituzione della Festa dei Gigli. Era l'anno 1875 e la povera Zi Cecca De Falco, con un figlio che versava in gravi condizioni di salute, si rivolse a S. Antonio promettendogli una coroncina tutta d'oro per il bambinello qualora avesse ricevuto la grazia. Il figlio della donna guarì, ma il debito non potè essere onorato così come promesso. Le ristrettezze economiche della povera mamma le permisero nel giorno della processione, il 13 giugno, solo di lanciare dal balcone della misera casa 16 ostie: di esse, 13 andarono a posizionarsi a corona sospesa nell'aria, proprio sul capo del bambinello di S. Antonio.Don Francesco Monda, parroco pro tempore della Chiesa Madre S. Maria delle Grazie dal 1845 al 1879, fissò l'avvenimento in forma di versi:

Che gran prodigio, che bel portento!
Ostie leggere versate al vento
Sul capo fermarsi del Dio Bambino
A foggia quasi di un cappellino.
Erano sedici le ostie versate,
ma solo tredici si sono fissate.
Le altre andarono in preda al vento.
Che gran prodigio, che bel portento!

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Alla prossima: (2)
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