Monday, March 29, 2010

Pensieri di uno scrittore italiano: Articolo # (2)

Dott. Antonio Castaldo, sociologo e giornalista Brusciano, Italia

"A Passo Lento tra Arte, Storia e Memoria" (1)

Quella che noi oggi indichiamo come Nazionale delle Puglie, specificata con varia toponomastica nei tratti dei comuni che attraversa, è l’antica “via Adrianea” nota fin dal II secolo d. C. . Essa collegava la colonia greca di Cuma con l’Ager Nolanus e il nome le derivava dall’Imperatore Publio Elio Adriano, morto a Baia nel 138 d. C., mentre trascorreva gli ultimi anni della sua vita sul litorale campano. Questo importante dato storico si rileva, finalmente, attraverso la lettura dell’antologica opera di Francesco Aliperti, “L’Opicia preromana e romana”, edita dalla LER la cui presentazione abbiamo seguito con piacere, in Sala consiliare del Comune di Marigliano, il 12 novembre del 2005.

Il riferimento agli antichi popoli, come quello autoctono degli Osci, ci rimanda ad un tempo di vita i cui ritmi naturali erano scanditi dall’assenza di macchine e motori. A noi, abitatori del frenetico tempo e dello rattrappito spazio del terzo millennio, oltre alla memoria resta la possibilità di riscoprirne la lentezza semplicemente concedendosi una escursione pedonale, in un tratto accessibile e non troppo faticoso per chi, ormai, è prigioniero della sedentarietà.

I dati ci dicono della nostra crescente immobilizzazione, come riferito, consultando la rivista internazionale “Nature Medicine”, da Francesco Bottaccioli sul settimanale “Salute-La Repubblica”, (gennaio 2006) , sull’aumentata tendenza a non camminare negli ultimi venti anni “con una diminuzione di oltre il 20% della quantità di chilometri annui percorsi a piedi da ognuno di noi; il fatto più grave è che sono soprattutto i bambini a non muovere più un passo: il calo nella fascia di età tra i 5 e i 10 anni è stato del 27% e addirittura del 30% nella fascia degli adolescenti dagli 11 ai 15 anni”.

Ebbene, non dobbiamo arrenderci! Risvegliamoci con una camminata, un walking come la chiamano gli anglosassoni, un micro walkabout per citare, sia pure impropriamente, la millenaria cultura degli aborigeni australiana, un trekking urbano o semplicemente un omaggio all’antico nomadismo umano. Eccoci dunque sul piede di partenza e, passo dopo passo tra storia e quotidianità, ripercorriamo un tratto della Nazionale Nazionale delle Puglie partendo da Marigliano per giungere a Pomigliano D’Arco, finalmente senza macchina in uno slow moviment di bipede umano.

Ci fa da viatico il pensiero della terapeuta Mechthild Scheffer la quale afferma che camminare è anche una espressione salutare perché “a chi cammina non si muovono solo gli astratti pensieri nel cervello, ma si mettono in movimento carne e sangue, così le sapienze inconsce depositate negli organi possono mobilizzarsi, montare in alto e riaffiorare nella coscienza”. Nel nostro caso coglieremo quel che c’è, quello che ci suggeriscono il panorama immediato e le testimonianze storiche con la possibilità che abbiamo di fermarci, attardarci, guardare, fissare, passare oltre, salutare, pensare o prendere appunti con una rinnovata intenzione verso la vita quotidiana ed il paesaggio urbano.

Uscendo dalla Villa comunale ci lasciamo alle spalle il monumento, dedicato “Pro Patria”, ai caduti della Grande Guerra (1915-1919) dal “Popolo di Marigliano nel IV Anniversario della Vittoria” su una massiccia colonna granitica. Sulla Nazionale, qui corso Umberto I, si apprezza, nella vissuta casa di ringhiera del secondo piano del palazzo di fronte, lo sventolio giallo-verde delle vissute bandiere di Lega Ambiente, un avamposto ambientalista. Deambulando nella direzione di Pomigliano D’Arco seguiamo il perimetro della testimonianza mussoliniana nell’architettura della Casa littoria e poi quello postunitario del Palazzo comunale dove, all’ingresso è scolpito l’anno 1862 e sulla facciata, si legge il ringraziamento “Al magnanime Re / UMBERTO I / che con decreto / del XVI gennaio MDCCCXCVI / concedeva a Marigliano / il titolo di / CITTA’ /. Il Comune riconoscente / MCMVII ”.

Alla prossima : A Passo Lento tra Arte, Storia e Memoria." (2)

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