Sunday, October 3, 2010

Pensieri di Uno scrittore italiano: Marcello Colasurdo un Dioniso dell'Agro Pomiglianese (3)

che si confronta con coraggio con la globalizzazione del mondo.

dott Antonio Castaldo, Sociologo e giornalista, Brusciano, Italia.

(Pagina: 3)

Eccoci dunque all’orazione civile, alla commemorazione e inevitabile commozione. “A’ Flobert”, scritta da Sciascià, Salvatore Sciaffuso, dei Zezi e delle Nacchere Rosse, sull’onda dell’emozione di quel terribile giorno di venerdì 11 aprile 1975: “ Viernarì unnice aprile a Sant’Anastasia nu tratto nu rummore sentiett’e ch’ paura/ je ascevo a faticà manc’a forza ‘e cammenà p’à via addumandà sta botta che sarrà./ A Massaria e’ Rumano ‘na fabbrica è scuppiata e ‘a ggente ca fujeva e ll’ate ca chiagneva:/ Chi jeva e chi turnava p’à paura e ll’ati botte ma arrivato nnanz’ ‘o cancello maronn’e ch’ maciello…”

I dodici operai morti martoriati durante la produzione di petardi nella fabbrica della Flobert sono stati ricordati proprio un anno fa nel trentennale della disgrazia. L’esperienza del lutto, in quel momento storico, allora si estese a tutto il movimento operaio e contadino che si riconobbe nella straziata voce e nel commosso canto di Sciuscià, che pochi anni dopo anche lui prematuramente avrebbe lasciato questo mondo lasciandoci in eredità la sua testimonianza artistica sulla luttuosa esperienza della Flobert.

Storia e memoria, passato e presente, identità e differenze, gioie e dolori, nostalgia e apertura al futuro, rappresentazione e testimonianza, uomini e attori, persone e personaggi, dell’agro pomiglianese e nolano, abbiamo visto in scena nella “Sala Assoli”, l’antica e rinnovata cantina del Nuovo Teatro Nuovo. Abbiamo visti rappresentati i problemi e le soluzioni locali intrecciati con i processi globali tenendo fermo il punto di vista cardinale: il Sud d’Italia.

Abbiamo assistito alla convincente performance del cantore Marcello Colasurdo, dell’attore anglo-caraibico Vernon Douglas e del live dj Marco Messina - 99 Posse. Il testo è stato scritto dall’antropologo Paolo Favero e la messa in scena è stata curata da Giuliana Ciancio e Nicola Ciancio; la produzione dell’Associazione OPS è stata realizzata grazie al contributo della Regione Campania, dell’Assessorato ai Beni Culturali e Paesaggistici della Provincia di Napoli, della Città di Pomigliano D’Arco, della Fondazione Arezzowawe e con il patrocinio del Comune di Napoli.

Scene e costumi di Daniela Ciancio, light designer Michelangelo Campanale; food designer Monica Caspani, realizzatore scene Clelio Alfinito, video-grafica e identità visiva di Alessandro Verna, consulenza scientifica di Augusto Ferraiolo.

Nel 2004 in Svezia a Stoccolma presso il Centro Polifunzionale Kulturhuset si ebbe un prima sperimentazione di quello che sarebbe potuto diventare, e lo è diventata, questa bella produzione teatrale che, dopo l’anteprima a Napoli è pronta a volare oltreoceano dove, a settembre sarà negli Stati Uniti, debutterà al teatro LA MAMA di New York . Per questo cui diciamo a tutti coloro che partiranno per questa missione artistica “Good luck - bbona furtuna!”.

Buona fortuna e buona memoria, a tutti noi, pensando che oggi, finendo questo pezzo, è il “Giorno della Memoria” nel ricordo dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e di tutte le vittime del Nazismo per il rispetto dell’umanità, di ogni popolo, di ogni cultura, di ogni religione.

Brusciano 27 Gennaio 2007 – Giorno della Memoria- Antonio Castaldo

Per contattare: miriammedina@earthlink.net
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